“Elementare, mio caro deposito...”
Come la Terra, anche Marte conosce le stagioni che cambiano man mano che il pianeta orbita intorno al Sole. I cambiamenti stagionali sono più evidenti alle latitudini più alte. Quando queste regioni di ciascun emisfero entrano nelle rispettive stagioni estive, il sole si alza più in alto nel cielo marziano, facendo sublimare la brina e il ghiaccio e illuminando maggiormente il paesaggio. Quando le alte latitudini di ciascun emisfero si spostano verso i rispettivi inverni, le giornate (chiamate “sol”) si accorciano e il sole si abbassa sull'orizzonte, dando luogo a prolungati periodi di freddo, oscurità e accumulo di brina.
In questa immagine si vede un cratere da impatto con depositi luminosi associati che a prima vista danno l'impressione di brina stagionale o accumuli di ghiaccio. Il Mars Reconnaissance Orbiter ha a bordo uno spettrometro chiamato CRISM che può distinguere tra ghiacci e altri minerali. Purtroppo, al momento non esiste una copertura di questa particolare macchia. Tuttavia, è possibile dedurre da diverse linee di evidenza che non si tratta di ghiaccio.
In primo luogo, va notato che al momento in cui è stata scattata questa immagine, l'emisfero meridionale è alla fine della stagione estiva, quindi eventuali depositi di brina o ghiaccio sono già sublimati da tempo. In secondo luogo, numerose immagini HiRISE di obiettivi stagionali mostrano che il ghiaccio si accumula sui pendii rivolti verso il polo. I depositi in questione sono situati su un pendio rivolto verso l'equatore, e non accumulerebbero depositi di ghiaccio. Pertanto, si può concludere che queste esposizioni sono depositi minerali di tonalità chiara.